Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Problema non risolto
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 32, p. 3
Data: 6 febbraio 1955


pag. 3




   Anche i re sono sottoposti; anche gli eroi vengono talvolta sconfitti e abbattuti; anche gli uomini di genio commettono errori e dicono sciocchezze; anche i ricchi hanno spesso bisogno di aiuto; anche i preti possono andare all'inferno; anche i medici si ammalano e muoiono; anche i giudici sono esposti a delinquere; anche i delinquenti riescono qualche volta a compiere un atto di bontà generosa; anche i poeti più delicati e nobili si abbassano, nella vita comune, a gesti volgari e ignobili.
   Questi decadimenti, tramutamenti e tradimenti della maggior parte degli uomini, sia nella condotta quotidiana che nella loro intima natura, sono conosciuti e sperimentati più o meno da tutti ma nessuno li associa nella mente e tenta di darne ragione.
   Io so che il moralista più severo può cadere nel peccato; so che l'egoista più taccagno può fare la carità; so che il mistico più ardente dubita ogni tanto della stessa esistenza di Dio, ma non so perchè ciò avviene e in qual modo avviene. Richiamo alla memoria tutti questi fenomeni antinomici e problematici perchè mi sembrano adatti a insegnare l'umiltà ai superbi e la speranza agli sciagurati.


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